Il pensionato tutor: un vantaggio per l’azienda e per i lavoratori
Cosa accade ad un’azienda quando un proprio collaboratore va in pensione dopo decenni di lavoro? Questa domanda abbiamo iniziato a porcela da quando sono iniziato i primi pensionamenti nel reparto produttivo. Quante competenze e quanta esperienza lasciano il vuoto in un luogo di lavoro che dovrà poi essere occupato da persone nuove che entrano e che avrebbero bisogno di quelle competenze e di quelle conoscenze?
Nell’ultima versione del decreto Made in Italy, all’articolo 19 del testo, denominato Trasferimento generazionale delle competenze, si fa riferimento a questa figura professionale da inserire in affiancamento, come una sorta di apprendistato.
Alla luce di questa riflessione abbiamo pensato ad un progetto sperimentale di formazione dei neoassunti da parte dei nostri collaboratori pensionati. Abbiamo lavorato sull’individuazione delle competenze da far acquisire alle persone che in reparto devono svolgere un lavoro non ripetitivo o routinario e che devono avere le basi della conoscenza che una persona che lavora in azienda da molti anni ha acquisito nel tempo.
Alessandro Zamberlan con 43 anni di esperienza nella realizzazione dei cassonetti e monoblocchi, ha reso possibile questo affiancamento formativo ha una duplice positività. Da un lato consente al giovane neo assunto di poter acquisire in maniera veloce conoscenze importanti per svolgere la sua mansione in maniera competente e serena e, dall’altro lato, non si devono distaccare risorse all’interno del reparto per la formazione.
Tutto questo però deve essere svolto in sinergia con gli interlocutori del percorso di affiancamento: il responsabile del reparto, il referente del reparto, il collaboratore e il pensionato tutor. Stilare un progetto formativo dettagliato e puntuale è alla base per una buona riuscita dell’affiancamento!
Nelle foto possiamo vedere Alessandro Zamberlan che trasferisce tutto il suo sapere a Elisa Zandonati.