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BIM e nuovo codice appalti

Ottobre 03, 2023Uncategorized

L’art. 43 del nuovo codice appalti (dlgs 36/2023) conferma che a decorrere dal  gennaio 2025 le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono obbligatoriamente adottare strumentazione digitale adeguata, per appalti pubblici superiori a 1 milione di euro.
Uno degli aspetti più rilevanti che porta con se Il d.lgs. 31 marzo 2023, n.36 è senza dubbio l’ obbligo di redarre il Capitolato Informativo secondo le linee guida già indicate nel Decreto Baratono n.560 del 1.12.2017. cosa che peraltro è già stata adottata da alcune stazioni appaltanti pubbliche ma anche private.
Si consideri, ancora, come relativamente all’Ambiente di condivisione dati (ACDat), fulcro delle tematiche BIM, lo stesso allegato I.9 sottolinei che, laddove si tratti di definirne caratteristiche e prestazioni, occorra adeguatamente tener conto della convergenza di discipline diverse quali il diritto d’autore, la proprietà̀ intellettuale e la normativa sulla riservatezza.

Non meno importante, in sede di normazione tecnica viene riaperto il tavolo di lavoro per l’adozione dello Standard UNI 11337, come normativa di riferimento per le opere pubbliche ma che già stanno adottando anche stazioni appaltanti private.
Diventa così rilevante il contributo di aziende Produttori di componenti nel rendere disponibili al mercato della prescrizione e della progettazione il proprio catalogo prodotti digitale (Oggetti BIM) normati UNI 11337 e quindi pronti per l’ uso.

Il d.lgs. 36/2023, infine, conferma la centralità di ruolo del BIM, affermando, nella relazione del Consiglio di Stato che ne accompagna i contenuti sin dalla prima stesura, che in coerenza con l’introduzione del principio del risultato, il nuovo codice mira a favorire, attraverso l’uso di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, cioè il BIM, il miglior esito dell’investimento pubblico.

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